Mai, come nel XIX secolo, fu dimostrato quanto i capelli potrebbe essere l'espressione esteriore dei nostri pensieri. Nella prima metà del secolo, il movimento letterario, che in seguito divenne una forma di pensiero, è chiamato Romanticismo. Questa parola è più vicina ad una tendenza filosofica che un sentimento romantico. Era la totale opposizione alle idee dell'illuminismo, l'altro estremo del razionalismo logico del 18 ° secolo. La letteratura romantica è fantastica, idealista, lontana dalla realtà quotidiana. Il razionalismo del XVIII secolo credeva in un mondo con leggi della meccanica in un universo senza misteri al di là del conosciuto, e una vita artificiale, concentrate nelle città, con un ottimismo centrato sulla sensazione di essere nel miglior mondo possibile . Il romanticismo vede misteri di tutti i lati, è irrazionale, diffidente e conflittuale, preferisce la solitudine e la sensazione di nostalgia; preferisce la naturalezza e il rilascio delle strutture sociali. E nella prima metà del secolo, i capelli sarà tale: disordinato, asciutto, senza prodotti artificiali, senza ostentazione: vale a dire, espressione del senso della libertà individuale e un suggerimento di non appartenere a niente uniforme. Dei modelli classici dell'estetica greca del tardo Settecento, va a una ricerca di estetica medievale. I romantici vedono con più piacere i misteri di oscurantismo che le spiegazioni dell'Età della Ragione. Nei primi anni del diciannovesimo secolo gli uomini utilizzavano i capelli in questo stile, e si vede quasi senza barba e raramente con baffi.
Le tinture per capelli
Fin dai tempi della prima Repubblica le donne romane si tingevano i capelli «per rendere più attraente il loro aspetto» servendosi di solito della cenere del focolare che conferiva loro una chioma dai riflessi rossi.
Molto diffuso in età imperiale era invece l'henné (cypros) che veniva dall'Egitto: divenne anche di gran moda tingersi di biondo.
Le tinture provenivano dalle più lontane regioni dell'Impero specialmente dal Nord Europa . Si usavano anche palle di sapone prodotte vicino Wiesbaden o la spuma Battavaproveniente dalle regioni dell'odierna Olanda.
Plinio riferisce di una tintura rossa fatta di cenere e sego che veniva usata anche come sapone.
Le tonalità di colore usate arrivavano sino al colore azzurro, molto appariscente ma gradito dalle donne più spregiudicate.
La capigliatura umana
sembra essere divenuta, con l'evoluzione, qualcosa di futile o inutile. Ma non è così! I capelli conservano la fondamentale funzione di farsi vedere e di essere visti.
Con l'acconciatura, i capelli permettono di modificare l'aspetto esteriore. Un taglio o un'acconciatura sbagliata può trasformarsi in una tragedia (e questo è oggi riconosciuto anche dalla Legge sicché un parrucchiere che sbaglia può essere denunciato per negligenza e incapacità professionale). Con il taglio giusto si può affermare le proprie radici, il proprio sesso, trasmettere il proprio credo religioso, sfidare i professori, farsi nuovi amici, provocare uno scandalo, trovare l'anima gemella, opporsi alle consuetudini sociali, farsi licenziare...
Nessun commento:
Posta un commento